Parola Aperta Magazine Interculturale
https://parolapertamagazine.it/
Se un sedicenne della Guinea ti fa ascoltare Rino Gaetano e ti vengono in mente i Cpr in Albania
Freccia Rossa Bologna-Roma.
D. si è messo dei jeans larghi con i bordi color bronzo, ha una catena argentata al collo, gli occhiali da sole e una camicia fantasia bianca e nera. Stiamo andando all’Ambasciata della Guinea a ritirare il suo passaporto, mesi e mesi d’attesa per quel cartoncino verde che determinerà il suo futuro in Italia. La giornata è senza dubbio speciale.
Stiamo viaggiando, a un certo punto D. mi chiede se voglio ascoltare una canzone. Annuisco, lui mi passa le cuffie e torno in un secondo alla mia adolescenza. Se solo Marco Masini sapesse che sto ascoltando la sua celebre “V…..” e che la proposta musicale arriva da un sedicenne della Guinea. Appena finisce, D. maneggia il cellulare e me ne propone un’altra: “A mano a mano” di Rino Gaetano, una delle mie preferite, non so bene se ridere o piangere, so che sono commossa, che ho appena letto dei Cpr in Albania e vorrei urlare.
Qualche giorno dopo, domenica pomeriggio, ho appuntamento con cinque ragazzi appena 18enni. Vengono dall’Egitto, dal Gambia, dal Pakistan e dal Bangladesh. Dobbiamo ritinteggiare l’appartamento in cui sono accolti. Temo si defilino all’ultimo, è pur sempre domenica, e tra qualche mese saranno fuori dal progetto, cosa gliene fregherà mai di quanto siano bianche le pareti. Invece mi stanno aspettando tutti a casa, sono a carichi a molla, anche chi ha il doppio turno al ristorante si rimbocca le maniche. Il pomeriggio fila via liscio: chi mette lo scotch sui battiscopa, chi prepara la vernice, chi va di rullo, chi fa le rifiniture col pennello, chi pulisce. Una squadra bellissima. In tre ore la casa sembra nuova.